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Les Folies -érotique-
25 mars 2008

© devilman767

La Sfilata delle Sfide

 

 

 

“3395444... se vuoi sentire il buongiorno dalla mia voce....
mmh il numero sembra falso.... chissà??!
Ami le sfide?
Prova a digitarlo...
A presto tesoro”

 

Forse, davvero, ci piace, ci piace di più oltrepassare in volo, in volo più in là.

Forse, sicuro è il bene più radioso che c’è.

Lieve è svenire per sempre, perdersi dentro di noi.

 

 

Qualcosa dentro di lei vibrò.

Non avevano nemmeno aperto bocca e nessun tipo di labbra, l’uno dinanzi all’altro.

Lei aprì la borsetta, è li che teneva quel coso. Effettivamente coso era appropriato per quell’oggettino che tutto sembrava tranne un telefono. Vibrava e emetteva cinguetti come gemiti, scuro, forma fallica e americano.

Lui con un sorrisetto impassibile fantasticava sulle forme dei suoi seni. Una bellezza indecente.

“Scusami, è la mia amica. Quella che ti ha risposto l’altra volta.”

“Nessun problema. Che vuoi fare stella?”

Lo chiedeva a lei perché lui sapeva da un bel po’ di tempo cosa fare....

Sorrise per l’ovvietà.

“Ci facciamo... un drink, diamantino?” lo diceva mordendosi il labbretto inferiore.

Molti dottoroni e psicoanalitici intrisi di scienza affermano sicuri l’esistenza di gesti sommessi finalizzati all’erotico approccio.

Muovere labbra, mostrare la lingua , addirittura battere il tempo con il piede, a stantuffo, quasi a voler dare quel benamato ritmo..

Curiosamente si possono assemblare tutti e tre insieme, tanto per far capire.

 

 

Come è lampante la situazione così anche il locale, un posto da cocktails e aperitivi davvero fine e risoluto, gentilsesso.

La musica degli Air lavorava di sottofondo, cesello nell’attenzione.

Si sedettero osservandosi in quella tensione mordace che tutto usurpa. Al secondo liquido  le bollicine erano ovvietà e il discorso era ormai avviato nell’unico senso, il più reale visto le persone che erano.

“Che ne pensi del sesso?” fece lei.

“Di quale sesso parli?”

“Dell’unico, quello tra corpi.” e risero.

“No. Niente corpi, niente braccia, gambe. Niente schiena, seni, capelli e lingue. Sono accessori. Il sesso a che fare con l’altro. Il piacere è una cosa così sottile, inintelligibile. Il piacere è così indecifrabile, astratto, va oltre il linguaggio, oltre la coscienza. E’ altro. Il sesso è cerebrale. E’ un fatto intellettuale. Il sesso è colui che ti fa impazzire.”

“Dici?” alquanto sorpresa.

“E tu come  lo vedi?” E il labbro gli balzò.

“Giovane, bello, arrogante, possibilmente tatuato. Sesso è pelle non parola. Nel mio caso parte dagli occhi e arriva alla zona pubica senza sfiorare il cervello. In ogni caso, sesso è rappresentazione violenta. Sublime visione, Noel Gallagher che si masturba sul divano di casa mia mentre guarda i notiziari alla Cnn.”

“Mmm.. si certo calza in alcune parti. Quasi porno.”

“Beh io ho un ottimo rapporto con la pornografia, tanto che i miei colleghi mi hanno regalato Gola Profonda per il mio compleanno. Lo guardo anche sola. E’ un bel gioco. A te piace giocare?”

“Ovvio, piccola.”

“Che gioco preferisci? Se posso chiedere..?”

“L’unico gioco che prediligo è il flirt. Sono molto bravo. Conosco quasi tutte le armi.”

“Tipo?” chiese scettica, la bionda.

“So come e dove guardare, so quando è il caso di sfiorare di sfuggita una mano, so cosa dire a voce e cosa scrivere. Intuisco cosa proferire al telefono o in una mail. E’ un lavoro certosino.”

“Perché?”

“Piano piano le donne si abbandonano, si lasciano guidare e tacitamente accolgono le regole del mio gioco. Tirare la corda fino a scoprirle. Flirterei a vita.”

“Molto femminile ma poi? Cosa ti rimane?”

“Ma che è un intervista? Comunque voglio proprio rispondere..”

“Sono tutta in attesa...”

“Mmmh..” respiro. “Ho scoperto che questo tipo di preludio aumenta in modo sconsiderato il mio piacere al momento del dunque. Come spiegarti... sono un rimanda piaceri. Perdo il controllo.”

“Interessante...”

Questo è successo fino al terzo frizzante. Ora invece è..

è.....Presente uno stato confusionale di segnali. Gli occhi di lui, il maglione  generoso della bionda, con i suoi zigomi tondi, gli occhi scuri e cangianti, le mani sottili, gli odori dei due che da tempo hanno imbottito gli spazi, mescolandosi in anticipo.

A volte è così indegno lo scorrere del tempo....

“Senti diamantino, sgattaiolo un attimo in bagno...” il sorriso di lui, sopracciglio di lei.

O mio dio che sincronia.

“Guarda che ha me lo puoi dire... cosa le faresti?” Sussurra smaniosa la vocina in testa.

“Daiiii! Come le ...”

La vede allontanarsi, petalo viola curvo al vento... Che belle gambe petalo!

“Le aprirei una nuova ferita.. e da quelle nuove labbra le infonderei tutto il mio veleno..”

“Molto strumund drug ma ho capito” fa la voce abbastanza soddisfatta...

Le gambe si alzano in accordo con braccia e corpo.... ma dove stai andando? Lui si alza e trascinando lembi e malsane allusioni... come dire di questa cosa che scende e sale, balugina le magie di un groppo che è niente male da desiderare... supersexysex dove vai?

 

 

 

Il passo è deciso e la porta si apre in un istante. Profumi inizialmente fragranti... entrare nel bagno delle donne ha sempre quel non so che di delicato e ambiguo, come infilarsi nell’odore di un sesso che non ha più mistero.

La bionda si sta osservando allo specchio, scrutando aldilà del riflesso. Sguardi in attrito. Quel corridoio di posto non le da vie di fuga. Sorride per la situazione... pensando a cosa proferire.

Lui non c’è più, altro stadio di coscienza, in un mondo fatto di mani sui fianchi, sul ventre, sui seni per contenere tutto quel rigoglio nuovo di carne e farne roba sua.

Lei lo lascia fare, tirandolo piano a sé nella sua parte preferita, movendo appena le labbra umide.

“Cosa fai? Potrebbe entrare qual..”

“Certo, lo so..” fa lui rapito dalla maledizione che alimenta la voglia in un gioco calcolato di fughe e ritorni, e guardando le proprie mani coprire porzioni incredibilmente ampie del corpo di lei che si lascia toccare, docile.

Le da lunghi baci, guardandola.

Lo accarezza piano...

“C’è tutta la geografia del tuo corpo nel modo in cui respiri, lo sai?”

Questo è l’ultimo accenno di parole l’ultimo freno e la vecchia foglia di fico scivola via.

In un attimo il corpo langue,ma è tenuto su dalla lussuria che incalza, in..calza che si graffia, l’attenzione è sottile, i tempi calcolati, le mosse ardue in violenti scatti di passione.

Le mani di entrambi nuotano risalendo dall’abisso in cerca della carne, angeli in un febbrile delirio, calda infatuazione, danza macabra di morsi e filamenti, scambi di sapori degnamente profani. Le gambe lunghe di lei, la stretta maligna di lui che scava strada con la forza, il velo di possessione che cola, fuoriuscendo dalle labbra, sogni liquidi di carni intime, di pressioni e furti, in lunghi insabbiamenti di lucidità.

Ed eccolo! Il fiore mai più fiore di lei.

 

 

                                                                        Chi

                                                                    Sei tu

                                                                 Che nasci

                                                           Nel vuoto accanto       

                                                    al mio con tanto clamore    

                                                 Che  io  posso  udire l’aprirsi

                                               Delle labbra e il  buio  trascorrere

                                            istanti sublimi  le tue velenose grazie

                                            Dove mescolo  i miei  peccati  ai  tuoi

                                            e  mordendo  carni  rosa  con  la  fame

                                           degli  angeli   e  occhi   simili   alle  fiere.          

 

 

 

Quando nuovamente il tavolo gode della loro presenza, il silenzio è obbligo negli sguardi e nelle malizie. Un odore pungente altalena sulla guancia fino all’estremità del suo labbro.

Saliva straniera.

La lingua esce a svellere.

“Dunque è questo il tuo sapore, diamantino....”


tantrika

 

            © devilman767

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